mercoledì 29 settembre 2010

10 piccole buone pratiche di vita felice (di cicloturistiondivaganti)

Ripubblico e ringrazio Armando Paciocco per regalarci sempre energia positiva! :o)


1. Vivi piu tempo nella Natura. Ritorna al tuo habitat naturale: da lì provieni, lì ritrovi il tuo equilibrio. Almeno una weekend al mese dedicalo ad una passaggiata in campagna, bosco, montagna, al mare.


2. Dedica un po’ di tempo al giorno alla meditazione. Non mi riferisco a pratiche esotiche, impegnative e costose…basta semplicemente che osservi senza giudizio i tuoi pensieri. La Vipassana, il Qi Cong, il Tantra Yoga ti possono aiutare in questo.


3. Passa piu tempo con la tua “famiglia” di riferimento. Padre, madre, sorelle, fratelli, mariti, mogli, amici sono il tuo sistema vitale. Ma anche la COMUNITA’ FAMILIARE fatta di quelle persone che senti come compagni di Viaggio. ASCOLTA sopratutto coloro che non SOPPORTI, perkè quando incontri qualcuno che DETESTI hai trovato il tuo specchio, il tuo Maestro.


4. Senti Gratitudine per il Presente e confida nella Vita. A volte è troppo difficile, lo so, ma il tuo Presente è l’unica Realtà che esiste: accettala come necessaria e scopri nel tuo quotidiano le piccole meraviglie nascoste.


5. Cerca il giusto equilibrio fra il lavoro e il tempo libero. Come dice il saggio non si vive per lavorare ma si lavora per vivere. Una delle piú grandi illusioni moderne è credere che siamo quello che possediamo, che il denaro dia la felicità. Nel tuo tempo libero dedicati all’arte, alla musica, alla danza.


6. Sempre sempre sempre darai Amore a ciò che ti ci circonda. Non si tratta di fare la Madre Teresa di Calcutta e ci sono tanti modi per dare Amore ma ricorda la prima persona da amare sei tu.


7. Cambia le abitudine alimentari. SEI quello che mangi: dedica piu tempo a ricercare cibi non contaminati e di provenienza non industriale. Evita di abbuffarti di medicine al primo dolore e chiedi agli anziani i rimedi antichi per la guarigione.


8. Fomenta l’Unione fra le persone. Il divide et impera è la parola d’ordine di un sistema orientato al profitto. Crea gruppi “caldi” all’interno dei quali regni la fiducia e l’appoggio dove tu, “il guerriero della luce”, possa riposare, ascoltare, confidarti e crescere.


9. Impegnati a comunicare e a diffondere tutte quelle intuzioni che aiutano il cambiamento e l’evoluzione personale. Tutto quello che dai agli altri lo doni a te stesso: se hai scoperto qualcosa di importante per la tua crescita non puoi tacere. Donandolo al Mondo aumenterai e attirerai naturalmente altra Conoscenza.


10. Non perdere tempo a cercare tesori fuori di Te: l’Universo lo porti dentro. Siamo scintille divine veniamo dall’Eterno e tendiamo all’Eternitá. Sii la tua Felicità, Qui ed Ora.


Con Amore!

Nasruddin


(Pubblicato da Saverio Cannito su: http://cicloturistiondivaganti.wordpress.com/2010/09/17/10-piccole-buone-pratiche-di-vita-felice/)

martedì 14 settembre 2010

Zuppa di farro e ceci

Ho deciso di pubblicare le ricette che sperimento perchè spesso gli amici poi me le chiedono e io, sempre preso da mille cose, tendo a trascurare importanti particolari :-) .. tra l'altro io stesso tendo a dimenticare ... e mi trovo a mescolare la precisione con il buon senso e il sentire del momento, essendo venuto dalla scuola di mia nonna (maestra dell'arrangiare e della cucina senza ingredienti pesati) e soprattutto di mio nonno (grande e scrupoloso cuoco - non per mestiere, ma per soddisfare le voglie sue e della famiglia - che si appuntava su un quaderno non solo le ricette con il peso esatto di ogni cosa, ma anche le diverse annotazioni rispetto alle piccole variazioni sperimentate che secondo lui potevano portare ad un miglioramento del piatto!).
Ora io quando cucino sono metodico, o almeno ci provo .. però poi improvviso anche molto: a volte escono fuori delle cose eccezionali, ma non è detto che sia ripetibili, data la variabilità degli ingredienti, degli strumenti a mia disposizione e soprattutto del mio umore ... per cucinare ci vuole una certa "motivazione", la quale spesso nasce da un complesso mix di amore per la situazione: gli ingredienti giusti, i commensali, il tempo meteorologico, il nostro stato d'animo, le nostre voglie, etc.
Quindi, ve lo dico già! .. è mia convinzione che un piatto non venga mai uguale e che, se è vero che bisogna seguire un procedimento (secondo la scuola di mio nonno, mio principale ispiratore) è pur vero che serve intuito, buon senso e praticità, per "dirigere" il procedimento di preparazione e saper al momento giusto improvvisare (come direbbe/farebbe mia nonna!).
Tanto premesso, mi accingo a esporvi la ricetta in cui mi sono cimentato, che ho eseguito oggi per la prima volta.




Ingredienti (per 6 persone):
500 gr. di farro perlato (attenzione, non ha bisogno di ammollo ne di lunga cottura, cuore in 45 min.)
400 gr. di ceci (se precotti; circa la metà se secchi)
100 gr. di sedano
2 patate medie
1 cipolla media
3 denti di aglio
1 scatolina di pomodoro concentrato (può essere sostituito con altri tipi di pomodoro)
2 rametti di rosmarino
8 foglie di salvia
1 rametto di timo
100 gr di pecorino
peperoncino q.b.
olio di oliva q.b.

Veniamo al procedimento .. mettere sul fuoco una pentola con un filo d'olio e la cipolla tritata abbastanza finemente, quando appassita aggiungere l'aglio tritato, il peperoncino, il sedano a pezzetti, le patate a dadini e il pomodoro concentrato (può essere sostituito da pomodoro fresco a dadini o pezzettoni o pelati .. attenti solo se è troppo liquido).
Far insaporire il tutto e aggiungerci i ceci (di preferenza quelli piccolini; io ho usato i precotti di degli amici di RuCasa fatti con cottura angelica, se li usate secchi dovrete prima cucinarli: quindi 24 ore a bagno e 3-4 ore di cottura in abbondante acqua leggermente salata e speziata con salvia).
Dopo qualche minuto allungare con acqua, considerando che dovrete ottenere un brodo abbastanza liquido(le parti solide dovranno essere più o meno pari a metà/un terzo del totale del contenuto), aggiungere tutte le spezie disponibili (salvia, rosmarino e timo).
Far cuocere per 45 minuti; dopo circa mezz'ora di cottura alzare un piatto raso di ceci e schiacciarli con la forchetta, rimettendoli poi nella zuppa; infine togliere tutte le spezie (le foglie di salvia e i rametti di rosmarino e timo).
Intanto far bollire il farro in abbondante acqua leggermente salata: dopo 20 minuti scolarlo e, facendo coincidere tale momento con la fine dei 45 minuti della zuppa, unirlo per terminare la cottura, per ulteriori 25 minuti circa; tenere un pentolino con dell'acqua calda leggermente salata, per bagnare la zuppa nel caso in cui si presentasse troppo asciutta (deve essere sufficientemente umida per permettere il completamento della cottura del farro).
A 5 minuti dal completamento della cottura, aggiungere il pecorino tagliato a piccoli cubetti (io ho usato una fetta di fiore sardo affumicato e una di pecorino sardo): considerate che il formaggio tenderà ad addensare la zuppa.
A cottura completata la zuppa dovrebbe risultare di consistenza cremosa: la quasi totalità del liquido dovrebbe essere assorbito dal farro e addensato dagli ingredienti: nel caso vi rendesse conto che la zuppa risulta troppo liquida 10 minuti prima della fine della cottura, cercate di mettere da parte, con il mestolo, una i piu tazze di brodo - che potrete successivamente aggiungere nel caso risulti improvvisamente secco - oppure aggiungete un cucchiaio di amido di maiz disciolto in poca acqua calda - questo avrà l'effetto di addensare e rendere cremoso il liquido, sempre che non sia troppo.
Una volta terminata la cottura tenete in caldo con un coperchio e servire dopo una ventina di minuti, aggiungendo un filo di olio crudo.
Buon appetito ;-)